La marea crescente di Open Access: la Fondazione Gates interrompe il supporto alle spese di elaborazione degli articoli

Per Björn Brembs e Luke Drury, il recente annuncio da parte della Fondazione Bill & Melinda Gates della loro nuova politica di accesso aperto segnala un crescente consenso riguardo all’imperativo di trasformare il panorama dell’editoria accademica.

La marea crescente di Open Access: la Fondazione Gates interrompe il supporto alle spese di elaborazione degli articoli

La Fondazione Bill & Melinda Gates ha recentemente annunciato la sua nuova politica di accesso aperto. Si distinguono tre punti chiave: 

Questi cambiamenti politici sono accolti calorosamente e riflettono un crescente consenso nel mondo accademico.  

La comunità accademica ha da tempo riconosciuto che un panorama giornalistico stratificato basato su tariffe di pubblicazione (Article Processing Charges, APC), che privilegia solo le istituzioni più ricche o gli studiosi con accesso a riviste di alto rango, esacerbarebbe le disuguaglianze e i problemi derivanti dalla commercializzazione delle riviste. editoria accademica. Questo modello perpetua anche una modalità antiquata di comunicazione accademica che non riesce ad abbracciare pienamente la realtà e il potenziale del nostro mondo digitale.  

Un approccio promettente per affrontare queste sfide è peer review post-pubblicazione dei preprint. I server di prestampa stanno diventando sempre più normalizzato come luoghi di pubblicazione primari, riflettendo le aspettative dei valori della scienza aperta come la condivisione simultanea dei dati ed evidenziando la necessità di ripensare il processo di revisione tra pari.  

L’Howard Hughes Medical Institute (HHMI) negli Stati Uniti è stato tra i primi a farlo chiamata per un passaggio dalle riviste tradizionali verso piattaforme di pubblicazione basate sulla prestampa, sostenendo un processo di revisione tra pari che sia “trasparente, indipendente dalle riviste e consultivo”. Allo stesso modo, un gruppo di esperti accademici suggerito a “sostituire le riviste accademiche” con le moderne infrastrutture digitali. 

Una pietra miliare significativa si è verificata anche quando si è riunito il Consiglio dei ministri della scienza dell'UE concluso che, per affrontare il vincolo del fornitore che impedisce un’equa pubblicazione accademica, dovrebbero “incoraggiare gli Stati membri e la Commissione europea a investire e promuovere infrastrutture interoperabili e senza scopo di lucro per la pubblicazione basate su software open source e standard aperti”.  

Lo stesso giorno, dieci importanti organizzazioni accademiche hanno emesso un comunicato stampa comune a sostegno delle conclusioni dei ministri della Scienza. L'International Science Council è giunto a conclusioni simili quando ha sostenuto la riforma dell’editoria scientifica. Più o meno nello stesso periodo, una coalizione di agenzie di finanziamento, tra cui la Fondazione Gates, nota come cOAlition S, ha lanciato la propria iniziativa “verso l’editoria responsabile”.


Il caso della riforma dell'editoria scientifica

Questo documento di discussione è stato sviluppato dall'International Science Council come parte del progetto Future of Publishing del Consiglio ed è un complemento al documento "Principi chiave per l'editoria scientifica".


Dopo decenni trascorsi ad affrontare varie sfide, sembra che la comunità accademica abbia finalmente raggiunto un consenso. Esperto dopo esperto, istituzione dopo istituzione, organizzazione dopo organizzazione e finanziatore dopo finanziatore, tutti stanno convergendo verso l’inevitabile conclusione che un’infrastruttura istituzionale federata deve sostituire il dominio di lunga data delle riviste a scopo di lucro e dei conglomerati multinazionali di sorveglianza che le possiedono. È allo stesso tempo rassicurante e gratificante vedere la Fondazione Bill & Melinda Gates aggiungere la propria voce al coro e allineare la propria politica di Open Access a questo crescente consenso. 


Autori

Bjorn Brembs, Professore di Neurogenetica, Universität Regensburg, Germania 
Luca Drury, Professore Emerito, Scuola di Fisica Cosmica – Astronomia e Astrofisica Dublin Institute for Advanced Studies


Negazione di responsabilità
Le informazioni, le opinioni e le raccomandazioni presentate in questo articolo sono quelle dei singoli contributori e non riflettono necessariamente i valori e le convinzioni dell'International Science Council.


Newsletter

Rimani aggiornato con le nostre newsletter

Iscriviti a ISC Monthly per ricevere aggiornamenti chiave dall'ISC e dalla più ampia comunità scientifica e dai un'occhiata alle nostre newsletter di nicchia più specializzate su Open Science, Science at the UN e altro ancora.


Foto di Andrew Neel on Unsplash.

Salta al contenuto