Introduzione
Per vari motivi, le isole sono intrinsecamente più vulnerabili ai rischi naturali e ai disastri (H&D) rispetto a molte aree continentali o continentali. Le influenze fisiche includono: l'origine della formazione dell'isola lungo i confini delle placche attive; gli aspri interni degli altipiani delle isole vulcaniche che hanno pendii instabili; climi marittimi umidi o molto umidi con associato rischio di cicloni (tifoni); la bassa quota di piccoli atolli e isolotti calcarei a rischio di inondazione. I fattori socio-economici che aumentano la vulnerabilità H&D di molte isole includono la loro lontananza, isolamento, inaccessibilità, emarginazione economica e dipendenza dalle risorse locali. Alcuni esempi recenti forniti a scopo illustrativo sono il terremoto (M 8.1) e il conseguente tsunami dell'aprile 2007 nelle Isole Salomone e l'eccezionale inondazione prodotta da un ciclone nelle Figi nel gennaio 2003.
Tutto quanto sopra significa che le isole (e le comunità insulari) meritano un'attenzione scientifica speciale in termini di valutazione e monitoraggio del rischio di pericolo, comprensione degli impatti del pericolo e degli effetti a lungo termine, preparazione al verificarsi del pericolo e attuazione di programmi fattibili di adattamento ai disastri.