Un nuovo rapporto rivela le sfide professionali, le preferenze e i piani dei ricercatori ucraini all'estero

Attraverso un recente sondaggio di #ScienceForUkraine, gli studiosi ucraini trasmettono importanti informazioni sulla loro esperienza all'estero. I risultati hanno lo scopo di guidare i programmi di sostegno per gli scienziati sfollati da parte delle comunità internazionali e ucraine.

Un nuovo rapporto rivela le sfide professionali, le preferenze e i piani dei ricercatori ucraini all'estero

Il rapporto fornisce un'utile panoramica delle attuali esigenze di ricerca degli studiosi ucraini all'estero, che possono consentire un'azione più mirata ed efficace. Gli autori stanno esortando la comunità di ricerca e i responsabili politici a coordinarsi per un approccio complesso per assistere gli scienziati sfollati con le loro attuali esigenze professionali e personali e per facilitare eventualmente un ritorno più facile nel paese.

"Mentre navigano nell'incertezza della loro vita personale e professionale, gli studiosi ucraini esprimono non solo una grande resilienza e forza nell'affrontare la loro situazione attuale, ma anche un grande livello di attenzione per il futuro delle loro istituzioni d'origine e la ripresa postbellica del sistema scientifico ucraino”.


Oltre la resilienza: sfide professionali, preferenze e piani dei ricercatori ucraini all'estero

Maciej Maryl, Marta Jaroszewicz, Iryna Degtyarova, Yevheniia Polishchuk, Marta Pachocka. Magdalena Wnuk (2022)


Il rapporto si basa su 619 risposte da scienziati ucraini, che rappresentano oltre il 10% di tutti i ricercatori ucraini all'estero. La maggior parte degli intervistati rappresenta le scienze sociali (29%), seguite dalle scienze naturali (25%) e umanistiche (17%).

Mentre alcuni continuano a lavorare per le loro istituzioni di origine, più di metà sono attualmente assegnati a un'istituzione straniera attraverso una borsa di studio, un lavoro temporaneo o, molto raramente, un posto fisso. Se la guerra dovesse finire in pochi mesi, tuttavia, più di un terzo ha espresso il desiderio di tornare in Ucraina, con proposte concrete per il recupero postbellico della scienza ucraina.

La situazione rimane difficile per la maggior parte degli studiosi ucraini sfollati, con L'85% cerca offerte di sostegno – preferibilmente sotto forma di assegni di ricerca a lungo termine, tirocini e lavoro subordinato. Secondo quanto riferito, la mancanza di opportunità adeguate, l'esperienza insufficiente nella richiesta di finanziamenti esterni e le barriere linguistiche rendono difficile richiedere e ricevere questo sostegno.

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Un rapporto di 30 pagine delinea molti altri aspetti della vita professionale e personale degli scienziati ucraini sfollati. Puoi accedervi liberamente qui, o leggi i risultati chiave in questo Thread di Twitter. I risultati di questo rapporto saranno ulteriormente esplorati in uno studio di follow-up.

Il sondaggio e la relazione risultante sono stati preparati da #ScienzaPerL'Ucraina, un'iniziativa di base di un gruppo internazionale di volontari con la missione di sostenere la comunità accademica ucraina nel sopravvivere alla guerra, contribuire a garantire la continuità dei progressi scientifici compiuti dagli accademici ucraini e rafforzare la loro presenza nell'arena scientifica internazionale.

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